"Colui che in questa Era (Kali Yuga) cerca la salvezza con i metodi prescritti da altri,
è come uno sciocco assetato che scava un pozzo sulle rive della Jahnavi…
Non vi è altra via che porta alla salvezza e alla felicità in questa vita o in quella futura,
salvo la via mostrata dai Tantra."

Mahanirvana Tantra, Il Tantra della Grande Liberazione

Cos’è il Tantrismo?

Il Tantrismo è un approccio olistico alla vita che studia l’Universo dal punto di vista dell’individuo: lo studio del macrocosmo attraverso lo studio del microcosmo.

È una scienza spirituale indipendente da qualsiasi dogma o credo, che si basa sull’esperienza, sull’osservazione e sulla pratica. Esso attinge da tutte le principali scienze, vale a dire astrologia, numerologia, astronomia, matematica, geometria, fisica, alchimia e chimica, per fornire gli strumenti atti ad espandere la consapevolezza nella vita di tutti i giorni. Il Tantrismo è il ponte tra l’anima e l’universo, esso crede nell’unità nella diversità e nella continuità dell’energia, che subisce molte trasformazioni pur rimanendo sempre la stessa.

Il Tantra dunque è per sua natura non duale, teso alla riappropriazione del sé, alla sperimentazione attraverso i sensi, alla celebrazione della vita, una via pratica e non di astrazioni metafisiche, una via che non impone la rinuncia o l’ascetismo ma che riconosce nel desiderio la principale forza di manifestazione del divino nella sua dimensione umana/incarnata.

Non esiste Tantra, senza mantra, yantra e rituali. Il contatto con il divino, è il contatto con la fisicità del proprio stesso corpo. La meccanicità ripetuta del gesto rituale, ordinariamente intesa come inconscia o inconsapevole, viene elevata a coscienza in essere, che crea. 

Il cammino dello yogin verso la librazione coincide con una via di conoscenza che parte dall’interno di sé. L’individuo diviene, in virtù della conversione verso l’interiorità, artefice e strumento del proprio percorso esistenziale, la cui meta è il ritorno ad una piena coscienza di sé e della realtà. 

La presenza mentale si configura come una gratuita e sempre disponibile celebrazione della vita in ogni suo aspetto e manifestazione.

Il Tantrismo ed il Tantra Yoga ci invitano quindi ad aprirci alla vita e alle sue molteplici sfumature, con cuore puro e spirito indomito.


Il Tantrismo Indiano

La principale distinzione all’interno del Tantrismo è tra TANTRISMO INDUISTA e TANTRISMO BUDDHISTA. Il Tantrismo ebbe una grande diffusione in India soprattutto per le sue pratiche di carattere individuale e per la sua apertura anche alle caste inferiori, per questo motivo i tantrici vennero anche perseguitati.

Il Tantrismo induista si differenzia da quello buddhista principalmente per il retaggio del culto della Grande Madre, Śakti, chiamata anche Adi Śakti, la proto-energia che comprende tutte le forme di vitalità, forza, potenza, abilità, dinamismo e facoltà operative.

Essenzialmente il tantrismo induista può essere suddiviso in tre principali tradizioni: Samaya, MishraKaula. Questi sono i tre percorsi principali dello śakta tantra. 
Nel Samayachara le pratiche sono per lo più “interne”, basate su tecniche di concentrazione e visualizzazioni, movimenti della consapevolezza interna.

Vama marga e dakshina marga

La pratica del vama marga e dakshina marga, comunemente noti come mano sinistra e mano destra, sono parte del Kaula Marga.  Vama marga si occupa di pratiche per risvegliare e bilanciare le energie in Ida nadi (il canale “lunare” dove scorre energia apanica negativa).  Dakshina marga si occupa di pratiche per risvegliare e bilanciare le energie in Pingala nadi ((il canale “solare” dove scorre energia pranica positiva).  Essere competenti in Vama e Dakshina marga conduce al risveglio di sushumna nadi che è condizione necessaria per l’ascesa di kundalini.[1] 

Nel Tantra della via Destra (Dakshina), vi è il desiderio intenso e permanente di unione con un essere Divino. Un esempio può essere dato da ciò che chiamiamo sesso astrale ovvero le esperienze erotiche che appaiono in sogno oppure l’adorazione delle Grandi Forze Cosmiche che si pratica in alcune scuole tantriche. È la pratica dell’astinenza ma anche della permanente trasmutazione e sublimazione del proprio potenziale erotico in energie più elevate, raffinate.

Il Tantra della via Sinistra (Vama) controlla il potenziale erotico attraverso la continenza e quindi pratica l’unione sessuale con il perfetto controllo delle proprie energie che vengono sublimate dai livelli – Chakra (dal sanscrito, ruota) – inferiori a quelli superiori dell’essere umano.

La tradizione definisce categoricamente il Tantra della mano destra superiore al Tantra della mano sinistra ma molti maestri tantrici affermano che l’occidente sarebbe praticamente incapace di seguire questo cammino che, almeno all’inizio, si rivela troppo astratto ed elevato.

Nel Tantra “della Mano Sinistra” o Vama Marga, la donna rappresenta l’influenza lunare, la polarità negativa o della sinistra, e gioca un ruolo essenziale. Nella “Via della Mano Sinistra”, non c’è alcuna forma di austerità poiché si definisce come la via dell’accettazione, del piacere e della beatitudine.

Il sentiero tantrico conosciuto come Vamachara, o Vama Marg, è la forma di Tantra divenuta a suo modo “nota” in occidente per il semplice motivo che prevede l’utilizzo dell’unione sessuale come mezzo per giungere al risveglio dell’energia Kundalini (maithuna).

Intorno al Vamachara sono nati numerosi equivoci e tale cammino iniziatico è stato spesso frainteso, distorto ed in alcuni casi anche infamato. 

Il primo fraintendimento ha la sua radice nella stessa traduzione del termine (quando si cambiano le lingue si alterano spesso i concetti). Nelle lingue occidentali “Vama Marg” è stato tradotto come “Via della mano sinistra”, il che è letteralmente esatto ma concettualmente fuorviante poichè per noi occidentali il concetto di “mano sinistra” o di “via sinistra” è sempre stato associato a qualcosa di infausto, di negativo, da evitare, qualcosa appunto “di sinistro”. In sanscrito vama significa “che è al lato sinistro” e a livello yogico il riferimento va a ida, la nadi che secondo la fisiologia occulta è situata alla sinistra del sushumna ed ha carattere “lunare”, “femminile”, “acquosa” (kapha), e ritualmente in ambito tantrico è la donna che siede “alla sinistra” dell’uomo, dunque è la donna che è “vama” ed in tale contesto assume un ruolo di rilievo. Per l’uomo iniziato al Vama Marg la donna rappresenta la Shakti, il sadhaka vede in ogni donna l’incarnazione della Devi, le cui feconde energie possono rendere possibile la sperimentazione dell’Assoluto.

Per questo motivo secondo la Tradizione, la pratica del Dakshina marg (la via dei bhakta, nota come “Tantra della mano destra”) deve essere seguita per alcuni anni a scopo propedeutico, prima di giungere a al Vama Marg, in modo da preparare il sadhaka ad acquisire bhakti (devozione-amore) verso la donna, e dunque verso la Shakti.

 [1] Rif. Swami Satsangi, Bihar school of Yoga.