Il mantra‑yoga è quel ramo dello yoga che cerca di operare mutamenti nella materia e nella conoscenza per il tramite del “suono”. Secondo la dottrina su cui si fonda il mantra‑yoga, la manifestazione primaria della Realtà ultima ha luogo tramite una vibrazione peculiare e sottile chiamata shabda, che significa suono ovvero parola. Il mondo non soltanto viene creato, ma anche conservato mediante tale shabda, che si differenzia in innumerevoli forme di vibrazione, le quali sottendono il mondo fenomenico. Stati particolari della coscienza possano venir determinati istituendo tipi particolari di vibrazioni. Non soltanto la coscienza può subire l’influenza della vibrazione, ma essa pure, istituendo vibrazioni particolari, può influenzare la materia e determinare in essa mutamenti. Tali vibrazioni possono venir prodotte per mezzo dei mantra, ciascuno dei quali rappresenta una combinazione particolare di suoni per produrre certi risultati specifici.
L’energia potenziale risiedente in un mantra va sviluppata lentamente mediante l’applicazione dei retti metodi prima che si renda disponibile per il progresso spirituale del sadhaka (allievo). Una corretta padronanza per proprio apparato respiratorio è fondamentale per riuscire a recitare i mantra in modo corretto, affinché la giusta vibrazione si crei dentro di noi.
RECITARE MANTRA PER INFORMARE LE NOSTRE CELLULE
Quando un corpo percepisce una frequenza più alta, come quella di un gong, reagisce allineandosi e sintonizzandosi su di essa. Il nostro corpo, formato in gran parte di acqua, se viene sottoposto a una frequenza di vibrazione armonica, ritrova il proprio equilibrio in una condizione di benessere e salute.
La cultura orientale ci ha insegnato che la malattia nasce, essenzialmente, da una condizione di disarmonia tra corpo, mente e spirito; la malattia altera pertanto il fluire armonico delle energie nelle varie parti del corpo.
L’agopuntura, ad esempio, opera su punti energetici nei quali, in situazioni di malessere psico-fisico, si forma un blocco dovuto a frequenze energetiche disarmoniche che sono appunto il prodotto di uno squilibrio avvenuto in alcune parti del corpo. Il corpo sembra riconoscere per “simpatia” una vibrazione benefica e armonica poiché riconosce lo stato originario di equilibrio dal quale si è allontanato.
Il suono può essere uno strumento, se utilizzato con saggezza e consapevolezza, per riportare il corpo, o parte di esso, a un livello di equilibrio precedente.
Il nostro corpo, nel momento in cui è in equilibrio e in salute, è in sintonia armonica con il Campo di Energia Universale di cui parlava Einstein.
*Testo estratto dalla Rivista Tosofica Italiana, a cura di Luigi Macrì.